4 gen 2010

Specialità di Soverato hotel e ristoranti



In merito alle feste, è difficile documentarle tutte perchè nel comprensorio ci sono tante di quelle sagre e feste paesane che un turista potrebbe passare tutte le sere da un posto all’altro “cenando” praticamente gratis agli stand che i Comuni organizzano! In piena estate (quando tornano in vacanza gli emigrati!), si svolge: la sagra delle melanzane, quella del pesce fritto, quella della ricotta, quella dello stocco (che si possono mangiare anche dal proprio hotel a Soverato), quella del morzedu, dei pipi e patate, ecc...cibi non tanto leggeri e piccantissimi. Direi che il cibo, e come viene preparato, è la nostra maggiore specialità! “Nel resto del mondo ci si nutre, in Calabria si mangia!”.

Mastro Gianni Chiefari era un maestro d’ascia che costruiva le barche o le riparava.Ci sono diverse barche ognuna adatta per un tipo di pesca. Lancia, battello, gozzo, paranze, a remi o a vela e si misurano in palmi. Tanu u monacu, è un conoscitore di canti propiziatori in dialetto per la buona riuscita della pesca. C’è chi ripara le reti davanti casa o sul lungomare, chi le costruisce rigorosamente a modo suo, chi fabbrica il “conzu”, le nasse per la pesca dei gamberi, o “il palamitu”, o “ u ciabachedru”, “a lampara”, spatara, palamito. Quindi conzulari, sarcère (che ripara “i rizzi”, le reti), lampista, motorista limbàni, corde di erba e junchi per le nasse.

Pescatore è nomade, marinaio chi sta sulla barca o addetto al governo delle navi. Contrabbando di sale da Botricello. Ogni stagione ha il suo tipo di pesca: una in particolare, che è una prerogativa della Baia di Soverato, è la pesca dei tonnetti da settembre a novembre che si fa da terra perché la battigia del mare di Soverato è vicina al mare profondo. Da terra si pescano anche le seppie.

Le altre specie di pesce presenti nel mare di Soverato sono: il sorcio di mare, o pesce pettine, la bavosa, la pettinissa, lo zeus faber noto come pesce S. Pietro, il grongo, la murena, aquile di mare, la raja, il cicerello che si avvicina a riva per deporre le uova, il cefalo, la cerchia, la cernia, la viola, il tordo, le occhiate,i pagari, i pagelli, gli spicari, le ricciole, le scifomeduse, la mola, la rana pescatrice, la tartaruga caretta-caretta, la musdea, il pesce argentino, le salpe, la castagnola rossa, il re di triglia, l’ombrina, lo scorfano, la tigla lyra, appartenente alla famiglia del capone, la triglia di scoglio e quella di fango, il delfino, la tracina, il pesce volante, il pagaro, il sarago, l’orata, il sugherello, la corvina, la spigola, la sardina, il leccio, la verdesca, l’acciuga, il dentice, la marvizza, e il pesce peperoncino rosso! Esistono delle regole a mare: 1/3 del pescato va al proprietario della barca, 1/3 si dice che è del mestiere, cioè dell’attrezzatura, reti, cinciòli, ecc.

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