26 dic 2009

Soverato Hotel escursioni





La cosa che rende veramente bella la cittadina di Soverato e i suoi hotel è la sua baia.
La baia di Soverato è indubbiamente uno dei paesaggi marini più belli della costa jonica per la sua spiaggia luminosa al punto da essere accecante; per il suo mare straordinariamente unico quando all’alba o al tramonto sembra immobile; e per lo stagliarsi di quelle colline dove sorgono, come terrazzi sul mare, i piccoli centri dell’entroterra e che nel profilo fanno pensare a un corpo di donna dormiente.

La spiaggia è separata dal centro abitato dove vi sono i più  belli e tradizionali hotel di Soverato da una pineta e da uno spettacolare lungomare: “spettacolare” perché la baia, la spiaggia, le colline, il mare, il lungomare stesso, ricco di palme e di pini marini, rendono in effetti tutto un vero, incantevole spettacolo.

In questi ultimissimi anni, Soverato è balzata agli onori della cronaca per due motivi: il primo, perché il cabarettista Franco Neri ne ha parlato in quasi tutti i suoi show a Zelig, richiamando l’attenzione sul “peperoncino di Soverato”; il secondo, perché è Soveratese Elisabetta Gregoraci, la showgirl moglie di Flavio Briatore.

Ma torniamo alla baia. Colpisce lo sguardo la presenza delle numerose barche dei pescatori che si affiancano l’un l’altra in prossimità della riva, pronte per salpare. Il pescato viene venduto in gran parte presso la “baracca dei pescatori” che si trova sul lungomare. Gamberi, merluzzi, papotole, bianchino (neonata), alici, sarde,  triglie, spatole, surici, pettinisse, vope, tracine, occhibelli, capone, seppie, polpi, tonnetti, fragaglia: questa la varietà del pescato., da ricordare che nel centro di Soverato a pochi passi dal mare si possono gustare tutte queste specialità in uno dei più tipici ristoranti e hotel a Soverato Il Nocchiero ,ma i fondali marini della baia ospitano una rarità, il cavalluccio marino, l’ippocampo, che è una specie protetta.

Con la nuova Legge regionale del 21 aprile 2008, n. 10, la Regione Calabria ha istituito il “Parco Marino Regionale Baia di Soverato”. La baia di Soverato si affaccia sul lato ionico della costa calabrese. A sud e a nord la spiaggia è delimitata dalle foci di due piccoli fiumi, rispettivamente l’Ancinale a sud e il torrente Soverato a nord. La Baia di Soverato è un luogo turistico rinomato, si pratica la pesca professionale e sportiva e le sue acque accolgono specie marine protette come l’ippocampo o cavalluccio marino, il pesce ago  e il mollusco della conchiglia Tonna galea.

Il colpo d’occhio della Baia vista nel suo insieme dal promontorio del giardino botanico Santicelli  è di uno straordinario effetto visivo e paesaggistico: una striscia di spiaggia unisce, senza soluzione di continuità, lo scoglio di Pietragrande, detto dai pescatori “la coscia”, fino alla “punta” di Soverato dove, ad appena un metro dalla battigia, “non si tocca più e il mare diventa blù!”.  La Baia antistante la cittadina di Soverato, le cui acque uniche e  trasparenti da sempre incantano i locali di Soverato e i turisti non lascia trapelare nulla, a prima vista, dei suoi grandi tesori, dei suoi misteri e delle mille curiosità che conserva nei suoi fondali e nelle profondità dei suoi abissi.

Dal vostro Hotel a Soverato è possibile avere informazioni per le molteplici escursioni che potete fare con la vostra famiglia o con gli anmici, eccovi   la mappa dei fondali della baia:  all’estremità sinistra, di fronte alla Poliporo greca-romana, si trova lo scoglio detto “ Fossa del Monaco “ al cui fianco emerge lo scoglio del “ Monachedru “. A 34 metri di profondità si trova lo “Scoglio della Galleria”. A nord di questo scoglio si snoda inquietante un canyon sottomarino e si erge una piramide di pietra. Finalmente, nella zona centrale della baia, troviamo lo “Scoglio di Ciccillo” dal nome dello scopritore, posto anch’esso a 34 metri di profondità. Questi scogli sono costituiti da piattaforme a gradoni che si inabissano a scalare verso l’interno e ad ogni gradone si trovano degli anfratti destinati ad essere le tane dei pesci. Dalla “coscia” di Pietragrande alla Galleria, una diagonale precisa demarca la profondità del mare: ben 600 metri! Dopo lo scoglio di Ciccillo, verso est, a 21 metri di profondità, c’è la “Secca di Teti”, che prende il nome da colui che l’ha scoperta. Ancora verso est, gli “Scogli di Catanzaro” a 200 metri di profondità, così chiamati perché sono in direzione di Catanzaro Lido. Infine, a 300 metri di profondità, e alla parte estrema orientale, la “Fossa del Pesce Vacca”.

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